Come risolvere le infiltrazioni causate dai microgap presenti nell’accoppiamento, la
rottura delle viti, troppo sottili per supportare il carico, lo spazio per la protesi
sempre troppo ristretto per consentire al laboratorio una lavorazione estetica che
soddisfi il paziente?
È dalla risposta a queste domande che è nato EasyPiece, l’impianto con Mua
integrato che, grazie alle tre diverse angolazioni (dritto, angolato a 15° e angolato a
30°) e alle due differenti altezze transmucose (1,5 e 2,5 mm per gli impianti diritti, 2
e 3 mm per gli angolati 15°, 3 e 4 mm per gli angolati 30°) soddisfa e rispetta le
diverse esigenze di clinico e paziente.
La vite M1.8 permette un serraggio a 25 Ncm, riducendo i problemi di svitamenti e
rotture che in genere si hanno con una vite M1.4.
«I case report di questi anni ci hanno confermato che EasyPiece è la risposta alle
domande che ci eravamo posti ma non solo, si è rivelato essere ideale per il carico
immediato e anche in chirurgia guidata e, grazie agli ingombri ridotti, perfetto per le creste sottili» spiegano in Overmed.
La componentistica protesica dedicata soddisfa le diverse esigenze: una cappetta protesica con dimensioni ridotte per il carico
immediato, un adattatore gengivale per quello differito e un EasyEquator di Rhein83 per le soluzioni rimovibili.
Gli studi che si sono evoluti al digitale hanno anche uno scan-abutment per le scansioni orali e un analogo digitale per la
realizzazione della protesi.
Overmed dopo lo studio del progetto si occupa dell’intero processo produttivo con materiali di alta qualità e garantisce il controllo
di tutti gli impianti dentali per consegnare al clinico affidabilità e certezze.
